Siamo servi, servi inutili chiamati ad accogliere. Tu ce ne hai dato l’esempio e chiedi di metterci a lavoro nella tua vigna. C’è qualcuno fra noi che non ascolta, qualche altro che fa solo finta ed altri che con giri di parole o con l’arroganza del loro ruolo, trasmettono un falso messaggio di te.
Ancora non è chiaro a noi tutti che il Signore sei tu e che nessuno di noi è padrone, nessuno ha l’esclusiva della licenza a parlare per te e che il tuo Spirito, libero e leggero, soffia dove, come e quando vuole senza tenere conto di ruoli e organizzazioni a piramide. Tu, Signore, ci hai voluto fratelli e ogni giorno bussi alla porta della nostra vita per chiedere accoglienza e a volte ci trovi distratti o peggio sordi. A volte ci chiedi impegni, ci chiedi di essere attivi e pronti a fare sacrifici e, soprattutto, a lavorare per il Regno facendo il bene non con il nostro superfluo ma con ciò che ci hai donato.
Oggi chiediamo di essere gioia e speranza; chiediamo di sentirci ed essere servi e di non diventare arroganti riconoscendo, invece, i tuoi tanti inviati che spesso sono volutamente esclusi, emarginati, scartati dai detentori di ruoli e/o di poteri che se ne servono solo per appagare il proprio ego. Signore abbi pietà di noi tutti.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Giovanni
[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.
Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma deve compiersi la Scrittura: “Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io sono.
In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».
Parola del Signore