Qui è meraviglioso.
Non c’è nessuno … C’è solo Dio!!!
Qui è meraviglioso.
Non c’è nessuno … C’è solo Dio!!!
Un antichissimo documento, il più antico e, forse, anche meno conosciuto che ci racconta dell’Assunzione di Maria appartiene alla Chiesa giudeo cristiana e dice cosi:”il corpo di Maria Vergine Madre del Signore non si decompose, ma seguì la sorte di quello di suo Figlio”.
La fede ininterrotta dei semplici ci ha tramandato questo mistero facendone una delle più sentite tradizioni della cristianità. Ci prepariamo a vivere questa festa con una spettacolare interpretazione di un testo di Fabrizio De André. Gustiamocelo in religioso silenzio contemplando il cielo. Questa è preghiera… Ascolto, silenzio, contemplazione …
(La foto in copertina è stata scattata nella Basiica Dormitio Mariae a Gerusalemme).
15 agosto Festa dell’Assunzione (per i cattolici) Dormitio Mariae (per gli ortodossi).
Spesso ci chiediamo se oggi nella nostra amata Chiesa ci siano donne e uomini, famiglie e comunità in attesa del domani di Dio. Ci chiediamo se la speranza sia ancora oggi una categoria capace di coniugare la vita semplice del Vangelo. Questa domanda trova, purtroppo, risposte ambigue e spesso è addirittura fuori dall’orizzonte della vita di tanti cristiani.
Mentre lo sguardo si perde in lontananza la mente scende nel tempo e le parole del vento riportano alla memoria storie ed atmosfere antiche. Focalizzo i 13 monasteri che la tradizione accredita fondati da San Benedetto sul Monte Taleo e mi accorgo di avere, appena adesso, varcato l’ingresso di uno di questi.
Questo è il tempo del Silenzio. Fare silenzio è sempre più un’esigenza di questo tempo. Una necessità che viene avvertita come indispensabile da un certo numero di persone sempre più stanche del chiasso e del rumore che invade ogni momento della giornata. Crediamo, infatti, che, nascosto dal rumore nel quale siamo immersi, il nostro Spirito stia cercando con avidità una dimensione di vita piena di silenzio, piena di possibilità e capacita di ascoltare la voce del silenzio. Insomma dopo il rumore della modernità crediamo che si stia preparando un tempo di grande silenzio, di grande mistero, di grande comunicazione non verbale. Una comunicazione fatta di sguardi, di gesti, di parole solo appena sussurrate. Una comunicazione più vera e più autentica capace di toccare le corde dell’emozione e di guidare la vita su sentieri tanto intensi quanto coinvolgenti. Vediamo cosa suggerisce San Benedetto nella sua Regola e se questa può aiutarci a recuperare la nostra umanità più profonda.
Ascolta, o figlio, gl’insegnamenti del maestro, e piega l’orecchio del tuo cuore; accogli volentieri i consigli dell’affettuoso padre e ponili vigorosamente in opera: perché tu possa per la fatica dell’obbedienza ritornare a Colui dal quale ti eri allontanato per l’inerzia della disobbedienza. ( inizia oggi un viaggio nella Regola di San Benedetto che durerà per 50 giorni).
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Davanti alla tomba ci sono solo le donne. Solo loro sono li per accompagnare ancora quel Gesù che aveva donato speranza, gioia e forza alla vita. Quel sepolcro oggi ci appare come un grembo. Si, come il grembo materno nel quale la donna custodisce un “mistero” e per nove mesi lo accudisce sperando nella vita nuova.
“C’è chi si perde nel deserto perché con il pensiero è rimasto nel mondo, e c’è chi si salva perché, pur essendo nel mondo, è nel deserto con il pensiero”.
Ci sono momenti nei quali c’è bisogno di silenzio, c’è bisogno di riflettere per cercare di ricostruire una speranza e ridare cuore alla vita. A volte, infatti, guardandosi intorno sembra proprio che le cose non vanno bene eppure ci sono segni che spingono ad avere fiducia, ci sono germogli di futuro, piccoli indicatori che ci invitano a risollevare lo sguardo.
Parola e silenzio sono le due facce della stessa moneta. Perché una parola, in questo caso la parola cristiana, il seme del Verbo, arrivi al destinatario, deve essere stata preceduta da un silenzio. Quello di cui ha più bisogno la Chiesa cattolica in questo momento è la contemplazione.