Il primo capitolo della Regola di San Benedetto è dedicato alle categorie di monaci.
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Rinunciare alla propria volonta
Il prologo della Regola prosegue chiarendo che essa si rivolge a chi ha deciso di rinunciare alla propria volontà. In particolare chi vuole seguire la Regola di San Benedetto si sottopone alla volontà del Signore Gesù Cristo.
È una scelta di campo molto netta che per essere seguita necessita di molta preghiera. Ed è così che il prologo prosegue con queste parole …
Viaggio nella Regola di San Benedetto
Ascolta, o figlio, gl’insegnamenti del maestro, e piega l’orecchio del tuo cuore; accogli volentieri i consigli dell’affettuoso padre e ponili vigorosamente in opera: perché tu possa per la fatica dell’obbedienza ritornare a Colui dal quale ti eri allontanato per l’inerzia della disobbedienza. ( inizia oggi un viaggio nella Regola di San Benedetto che durerà per 50 giorni).
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Madonna del sabato santo
Davanti alla tomba ci sono solo le donne. Solo loro sono li per accompagnare ancora quel Gesù che aveva donato speranza, gioia e forza alla vita. Quel sepolcro oggi ci appare come un grembo. Si, come il grembo materno nel quale la donna custodisce un “mistero” e per nove mesi lo accudisce sperando nella vita nuova.
Donne diacono e non solo
Di donne “diacono” o collaboratrici nell’evangelizzazione, di donne profetesse o comunque con ruoli importanti nelle prime comunità cristiane è piena la Scrittura e non saremo certo noi a dirimere il nodo che il papa ha affidato alla commissione vaticana che sta studiando il diaconato femminile. Ciò che in questo momento a noi sta a cuore è quello di ridare visibilità ad una Chiesa profondamente evangelica capace di mostrare nel quotidiano un desiderio di partecipazione e di corresponsabilità che, purtroppo, da più parti manca o viene solo fintamente sbandierata.
Servo ed escluso
In un paese lontano accadde questo: un giorno un servo di nome Nemo si presentò, come sempre, per prestare la sua opera ma il suo padrone restava in silenzio.
Il servo attendeva ma non riceveva ordini. Passarono i giorni, passarono i mesi … il servo non contava più il tempo. In fondo quando era più giovane lo avevano chiamato e lui aveva detto si. Ora pur potendo ancora svolgere un compito nessuno gli diceva più che fare anzi aveva anche sentito dire che la sua presenza non era per nulla gradita. Da chiamato a servire ora era diventato un escluso, un reietto, uno scarto, un anawin … E questo per lui era diventata, di fatto, una benedizione. In un primo momento non lo aveva capito ora, però, aveva imparato a vivere il suo essere servo servendo nel silenzio e nel buio. L’unica cosa che gli era rimasta era “fare” da campanello d’allarme: testimone quotidiano con una presenza che è di fatto denuncia con la speranza di scuotere le coscienze. Forse questo era il modo migliore per raccontare con la vita il suo essere servo.
Ed eccolo un testimone che sulla sua pelle vive l’esclusione
Segno dei tempi/diaconi a servizio
Un diacono e padre di famiglia è stato scelto per essere il nuovo economi della Cei. Un segno dei tempi per chi vuole e sa leggerli. Intanto ieri a Milano Papa Francesco rispondendo ad una domanda di un diacono ha detto: “Voi diaconi avete molto da dare, molto da dare. Pensiamo al valore del discernimento. All’interno del presbiterio, voi potete essere una voce autorevole per mostrare la tensione che c’è tra il dovere e il volere, le tensioni che si vivono all’interno della vita familiare – voi avete una suocera, per dire un esempio! –. Come pure le benedizioni che si vivono all’interno della vita familiare”.
8 marzo di liberta’ e Servizio
Un 8 marzo cristiano lo immaginiamo come occasione autentica per recuperare verità, luce e libertà da ogni condizionamento. Occasione per riflettere sugli incontri che Gesù ha avuto con le donne. Si tratta di peccatrici pubbliche, di mamme e bambine qualcuna ammalatata, di donne che accolgono, di altre che accompagnano Gesù sulle strade polverose della Galilea e di donne che per prime lo vedono Risorto … Tutte stanno davanti a Gesù con pari dignita, capaci di ascolto, di azione e di Parola ma soprattutto di servizio, l’unico che, probabilmente, in quel tempo era loro consentito dalle leggi e dal costume. Gesù le “vede” mentre il mondo le ignora. Così facendo rida loro dignità e le riconsegna un ruolo. Un ruolo, però, davvero essenziale e oggi, purtroppo, molto spesso dimenticato o relegato ai margini e, ne siamo certi sempre più, davvero indispensabile per ridare verità al messaggio di Cristo che dice: «Io sono tra voi come un diacono» (Lc 22,27).
Tu sei Pietro
“Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa”.
Abbraccio tra eremiti
Questa sera a Gerace abbiamo incontrato suor Mirella, eremita. Bellissimo aver ascoltato la sua storia dalla Calabria a Parigi, il ritorno in Italia e la sua vita nell’eremo di Gerace. Donna forte, professoressa presso la Sorbona che per 25 vive lontano dalla Chiesa e poi l’illuminazione e l’incontro con il Signore.